venerdì 22 giugno 2018

Bustina di tè

Ti affacci sulle note
 di un heliotropium,
Intersechi le mie occhiaie,
"Vorresti un tè?"
"Guarda oggi prendo un nembo ed un te"
Tavolate di elucubrazioni
Scavano nell' atmòs

Un attimo prima che tu scenda,
io chiudo la tenda.



giovedì 21 giugno 2018

Caffe plus Dietor

Fogli asettici,
macchiati di offensiva,
sventolano le cupe dita
verso l'emblema della
mia distruzione.
-distrugge il futuro-

Pareti spoglie
dei vestigi di 
un passato troppo remoto
si vestono.
-azzanna il presente-

Il novus cammina incerto
tra i corridoi della mia ei fu anima
Gemendo in un rombo di addio
-conosce l'imperfetto-

La sua voce tuona da dietro il palcoscenico,
ora calo il sipario.
-cancella il passato-

Te porta le scarpe!

Mi incubi nel tuo respiro,
adesso sento il vizio,
il sapore sordido della verità.

Puoi portare le scarpe?
io porto i brandelli di cenere,
uniti con il filo spinato.

Dammi gli spicci.

Neon di espressioni dialettali,
che si invaghiscono delle tue bugie.
Io non ci sono più, 
sono andata via.
Lontano dalla tua mente.
"Chiuso per ferie", campeggia nel neurone primario
che ha corso le maratone dei tuoi occhi.

Mai più.
Accendiamo l'oscurità.

Presentazioni

Follia nera,
uccide i miei sensi

Gufa nel chiaroscuro
acquazzone di scambi,
che barattano con i silenzi

Hai visto, quanto sorprende
essere amici di un tempo
veggente?

Invisibile essenza al tramonto,
esasperato piacere rotondo,
noiosissima banale poesia
ed adesso spengo la luce.